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LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS RACCONTATO ALLA GEN Z

lun 25 set

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Ex Convento di San Francesco

PAROLE PER UN NUOVO UMANESIMO

LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS RACCONTATO ALLA GEN Z
LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS RACCONTATO ALLA GEN Z

Orario e luogo

25 set 2023, 20:45 – 22:00

Ex Convento di San Francesco, Via della Motta, 13, 33170 Pordenone PN, Italia

Descrizione

Lunedì 25 settembre 2023 ore 20.45

Ex Convento di San Francesco

Via della Motta, 13

PAROLE PER UN NUOVO UMANESIMO

LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS RACCONTATO ALLA GEN Z

Con Andrea Maggi

Intervalli Musicali di Andrea Peressin alla chitarra classica

Ingresso libero

Regione Friuli Venezia Giulia, Io Sono Friuli Venezia Giulia, Comune di Pordenone, Itas Assicurazioni, Polinote Cooperative

Torna sul palco della Storica Società Operaia di Pordenone per il progetto “Parole per un Nuovo Umanesimo” la grande letteratura italiana, raccontata da Andrea Maggi, il Professore più celebre della Tv (a breve su Rai2 riprenderanno le nuove puntate de “Il Collegio”, dove il prof. pordenonese è stabilmente nel cast del corpo docente), scrittore e divulgatore appassionato di temi che toccano da vicino l’universo giovanile a lui ben noto, proprio dai banchi di scuola.

Una nuova sfida, dopo il precedente incontro della scorsa primavera incentrato sui “Promessi sposi” di Manzoni, per riavvicinare i grandi classici della letteratura dell’Ottocento ai giovani di oggi. Sfida non facile, dato che i contenuti dell’opera – tra l’altro scritta nella particolare forma del romanzo epistolare – sembrano essere lontani dalla sensibilità degli adolescenti del nuovo Millennio. Il giovane Jacopo Ortis, profondamente deluso da Napoleone che aveva ceduto Venezia e i suoi territori alla nemica Austria con il Trattato di Campoformio (1797), scriveva infatti: “Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia”. Il riferimento autobiografico è ben noto (sia per le vicende politiche sia per quelle sentimentali), così come l’ispirazione al romanzo di Goethe “I dolori del giovane Werther” e il “cortocircuito” tra la morte suicida del fratello dello scrittore, Giovanni, e quella di un giovane studente friulano, Girolamo Ortis (di Vito d’Asio, iscritto all’Università di Padova), di cui Ugo Foscolo venne a conoscenza nel 1796.

Eppure l’idea del professor Maggi, che ogni giorno si confronta in classe con la “Generazione Z”, è che questo libro non sia affatto una lettura inappropriata e neanche una lettura che istiga al suicidio: va letto prima di tutto perché è un bel romanzo, che fa pensare alla vita. Nella serata di Pordenone, che sarà contrappuntata dalla chitarra classica di Andrea Peressin, grazie alla collaborazione con Polinote, il racconto del romanzo troverà nuove strade per riaccendere il fuoco della passione nella lettura del Foscolo a due secoli di distanza, proprio nella prospettiva del potere della letteratura e delle idee che anima il progetto “Parole per un Nuovo Umanesimo”.

Da non dimenticare infine la suggestione che lega Foscolo alla Storica Società Operaia di Pordenone, che custodisce nel suo Archivio storico in Palazzo Gregoris una delle 16 copie rimaste della prima edizione de “I Sepolcri”, editi a Brescia nel 1807 in soli 100 esemplari, ritrovata qualche anno fa proprio grazie a uno stage di alcuni studenti/archivisti del Liceo Leopardi-Majorana di Pordenone con il Gruppo Giovani della SOMSI.

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